Questo termine generico designa individui e gruppi che giustificano l'uso della violenza basandosi su riferimenti ideologici comunisti. La loro propensione alla violenza è rivolta contro il sistema capitalista, lo Stato con i suoi organi di repressione, specialmente la polizia, così come contro gli estremisti di destra.
Questa definizione di estremismo di sinistra – analogamente alle definizioni di altre forme di estremismo – è spesso associata a diversi fenomeni: movimenti ideologici, sistemi e sottoculture o movimenti democratici di sinistra, per esempio. Il termine "militanza di sinistra" è inteso in senso più ampio ed è quindi meno insidioso1.
Gli estremisti di sinistra pretendono di essere i soli a saper interpretare "la vera essenza" delle cose (assolutismo dogmatico) e aspirano ad avere il controllo globale della società. Essi ritengono che l'evoluzione storica sia predeterminata e pretendono di conoscere la via "giusta"2. Si caratterizzano pure per il pensiero dicotomico (pensiero in bianco e nero) che non ammette compromessi e approvano inoltre la rivoluzione come mezzo per rovesciare e trasformare l'ordine costituito.
- 1 Gmeiner, J. & Micus, M. (2018). Radikalismus der Tat. Linke Militanz oder die Ethnologie der (Post-) Autonomen. Demokratie-Dialog (02), pag. 29-35.
- 2 Pfahl-Traughber, Armin (2014). Linksextremismus – Analytische Kategorie oder politisches Schlagwort? In: Gerhard Hirscher (Hrsg.): Linksextremismus in Deutschland. Bestandsaufnahme und Perspektiven. München: Hans-Seidel-Stiftung, S. 7-18.